la Visione del Progetto per il “Made in Rome”

Icona sito Made in Rome

CHI SIAMO – Umani Pensanti

Nel 2003 alcuni di noi, che lavoravano al Piano di Comunicazione del Patrimonio Culturale Nazionale, intuirono che raccontare solo la cultura “Alta” non era sufficiente a cogliere la ricchezza della varietà e dell’esperienza artistica presente sul territorio italiano.

Su quali terreni nascevano tutti gli esempi di bellezza che si incontravano man mano che si entrava in contatto con monumenti, quadri, sculture, poesia, musica, danza ?

Capimmo che il grandissimo numero di quei Beni Culturali nasceva sul terreno fertilizzato dalle espressioni materiali di una cultura “Bassa”, presente in ogni territorio e capace di rivelarsi in innumerevoli varianti e diversità, tali da essere un’inesauribile fonte di rappresentazione della bellezza e dell’armonia.

Pensammo quindi di raccontare le tante forme del lavoro artistico artigianale come espressione dell’Etno-Cultura territoriale diffusa italiana e, dopo un lungo percorso fatto di ricerche, tentativi, incontri ed inclusioni, nel 2011, raggiunta un’identità comune, insieme costituimmo un consorzio operante nelle discipline artistiche, il “FaroArte” società cooperativa, con lo scopo di tutelare e valorizzare il capitale di sapienza artistica del lavoro dei maestri artigiani romani e promuovere nuovi valori creativi attraverso l’innovazione generale di sistema.

il logo FaròArte

il logo FaròArte

LO SCENARIO – dalla “Grande Bellezza” alla Città Metropolitana dell’Artigianato Artistico e Creativo

Siamo partiti da Roma, dove viviamo e lavoriamo, perché continuamente ci stupiamo di fronte alla bellezza che emerge dalla sua storia, con un vigore che affascina, tanto da essere per una straordinaria quantità di esseri umani “desiderio di viverci almeno un giorno della propria vita”. La “Grande Bellezza”, alchimia sottile di armonie diverse e uniche, di luce e suoni, di variazioni materiche e paesaggio: il “genius” di Roma che ne ha generato l’eterna bellezza attraverso sapienze e abilità richiamate da ogni luogo.

Milioni di mani di maestri d’Arte per lo più sconosciuti, solo poche volte celebrati, che hanno lasciato a Roma i segni del loro “saper fare”, costruendo e istruendo, nell’idea di servire il disegno divino di creare la scala dell’elevazione umana dal bisogno materiale e permettere da lì la comprensione delle ragioni dei bisogni immateriali dettati dalla coscienza spirituale.

Oggi, la sua bellezza, privata di luce, scade di fronte all’incapacità umana di guardare nel proprio paesaggio spirituale: la necessità di soddisfare l’incessante bisogno di beni materiali, consumando a favore di pochi le risorse di tutti, fa crescere la povertà materiale e maggiormente quella immateriale dei più.

L’entità metropolitana di Roma conta 4.042.676 abitanti e sono stimate 26.000.000 di presenze annue, ma non sono i numeri a confermarle il titolo di Città Metropolitana; noi vogliamo enfatizzare soprattutto l’influenza culturale e artistica che ha esercitato storicamente ed esercita ancora nel mondo intero, richiamandoci all’articolo 5° dello statuto di Roma Città Metropolitana, che recita: “La Città metropolitana, consapevole delle responsabilità discendenti dall’art.114 della Costituzione, riconosce le straordinarie tradizioni e peculiarità storico-politiche della Capitale d’Italia, punto d’incontro tra culture, religioni e popoli diversi e centro della cristianità, Città tra le benemerite del Risorgimento nazionale e insignita di “Medaglia d’oro al valor militare, Città di Roma 1849-1949, per la meravigliosa
epopea del 1849”, nonché di Medaglia al valor militare per la Lotta di Liberazione.

In virtù del suo storico ruolo centrale, essendo depositaria di una tradizione civile fondata sul dialogo fra culture e popoli, ispira la propria formazione istituzionale ai principi di fraternità, interdipendenza tra popoli e comune destino della società umana, e promuove l’attivazione di relazioni di riconoscimento, reciprocità, condivisione, per contribuire all’edificazione di una cultura di pace e di comunione.”

E’ evidente quanto nel mondo Roma sia stata e sia un riferimento culturale ed artistico, civile e spirituale: un incrocio di valori che hanno generato caratteri del tutto originali in creatività e saper fare, e dato vita ad un patrimonio culturale unico per quantità materiale di beni artistici e qualità immateriali in sapienza e conoscenza, che si rinnovano in continuazione nel tessuto produttivo della sua economia, formato da una moltitudine mai censita di attività artigianali artistiche e creative.

Lavoratrici di Merletto al Tombolo

Lavoratrici di Merletto al Tombolo

IL BRAND E IL MARKETING “ROMA ” – Identità Storica e Culturale

Nella Grecia antica il termine “metropŏlis” era riconosciuto alla polis (città) fondatrice (madre) di nuove comunità.

La leggenda della fondazione di Roma racconta la storia di Rea Silvia madre di due gemelli Romolo e Remo. Nella forza di questa leggenda, raccontata da Virgilio nel poema “Eneide”, lontano dagli stereotipi simbolici comunicazionali
dell’international stile grafico imperante in ogni dove, abbiamo riconosciuto
il brand che racconta il mito fondativo e la visione rivolta al futuro di Roma.

L’immagine di una madre fiera, che guarda lontano, nell’atto di nutrire e proteggere la sua prole, rappresenta con determinazione il legame simbolico tra tradizione, prodotto e territorio: racconta dove la città affonda la sue radici culturali e dichiara la sua volontà di promuoverne il progresso economico, sociale e morale, integrando valori etici con valori estetici in nuove creazioni da posizionare sul mercato come produzione disciplinata, artigianale-artistica e creativa, riconoscibile tramite il marchio democratico MADE in ROME.

Se è la città nella forma metropolitana, integrata con le valenze etnoculturali del territorio, a produrre ricchezza, ed il brand a rappresentarla, sviluppare una strategia funzionale al raggiungimento di tali obiettivi significherà sviluppare un modello di Marketing urbano che si fondi su elevati principi di cultura etica.

Principi presenti nel capitale culturale, artistico, civile e spirituale di Roma, ma da declinare in chiare regole di comportamento e assunzioni di responsabilità, affinché sia valorizzato il “saper fare” e dato sostegno alla volontà delle nuove generazioni di innovare metodi processi e tecniche ma nel rispetto delle regole ecologiche, dell’inclusione sociale, dell’equa ripartizione delle risorse, delle politiche di genere.

Nuovi valori quindi da aggiungere ai molti presenti, ma spesso dimenticati o superficialmente accantonati, per trasmettere un’immagine positiva della città e della sua comunità, per restituire prestigio al suo nome e leadership valoriale al suo titolo di Capitale d’Italia.

Fasi della lavorazione su marmo del marchio Made in Rome

Fasi della lavorazione su marmo del marchio Made in Rome

L’HUB DEL SAPERE E DEL FARE – Coworking di Tradizione & Innovazione

I Luoghi del Fare Creativo ed in primis il Foro del MADE in ROME sono concepiti per dare vita a veri e propri Incubatore a ciclo orizzontale, spazi di condivisione della conoscenza e delle linee di produzione, che fungano da HUB di incontro culturale e sociale, per la Ricerca e per l’elaborazione tecnica e creativa dei prodotti, dei processi e dei metodi produttivi.

Spazio declinato per diversi obiettivi ed in diverse forme della discussione, del confronto, della comunicazione, della sperimentazione, in relazione ed aperto alle istanze ed alle esigenze di R-innovazione dell’ambiente urbano.

Spazio nel quale la Formazione – finalizzata a processi di start up di progetto e/o d’impresa – sia connessa con il sistema scolastico istruttivo, professionalizzante e la ricerca universitaria (come pure a suo tempo previsto nel progetto “Porta Futuro” della Provincia di Roma).

L’Hub è disegnato come uno spazio fisico di grande qualità ed etico ad alta impronta ecologica, dove il design simbolico fonda l’aspetto funzionale con la tecnologia dello “Smart Village – Farm”, isola energetica – “zero carbon” – in linea con le indicazioni comunitarie europee, in grado di produrre tanta energia quanta ne consuma; parametro fondamentale per i costi di gestione e qualificante il concept-Work.

L’Hub è progettato per svolgere le funzioni generali di:
1) – Centro Produttivo, Espositivo e Commerciale
2) – Centro di Documentazione e Conservazione
3) – Centro di Formazione e Sperimentazione Creativa
4) – Centro Servizi per il Marketing e lo Sviluppo Commerciale

L’Hub compone in architettura sei aree tematiche:
Area Work, Show & Shop – Produzione dimostrativa e Vendita
Area Cultura – Biblioteca, Archivio, Conservatoria e Museo
Area Meeting – Conferenze, Convegni, Riunioni, …
Area Servizi tecnici e marketing – Studi Foto-Video, e-Commerce, …
Area Formazione e Sviluppo – Formazione, Incubatore, Start up …
Area Ospitalità – Foresteria, Ristorazione, Ricreazione, …

La configurazione prevede la presenza contestuale operativa di attività finalizzate alla ottimizzazione implementativa dell’Innovazione con imprese e soggetti operanti in co-working tra di loro ed in Rete con la Ricerca Universitaria e la Formazione.

L’obiettivo qualificante è rivolto alla sostenibilità del “prodotto”, ricercata e ottimizzata nel sistema circolare virtuoso della condizione di Riuso/Riparazione/Riciclaggio.

Le imprese artigiane si insediano nell’Hub con criteri di rotazione “a progetto”; vengono selezionate a mezzo di bando pubblico, con provenienza dal distretto territoriale romano e laziale, per finalità di esclusiva filiera e produzione locale, soggetta a specifico disciplinare etico-produttivo ed alla relativa certificazione “Made in Rome”.

Immagine dell'incastellamento medioevale di roma nel 1300 - studio prospettico scientifico e ricostruzione di Giancarlo Micheli

Immagine dell’incastellamento medioevale di roma nel 1300 – studio prospettico scientifico e ricostruzione di Giancarlo Micheli

I LUOGHI DEL FARE CREATIVO – Centralità e Visibilità Artigiana

Aristotele nel IV°sec.a.C. scriveva che la scienza nasce dal “puro scopo di sapere e non per qualche bisogno pratico”.

Dopo 2300 anni, Henri Poincaré scrive: “chi lavora soltanto in vista di applicazioni immediate non lascerebbe niente dietro di sé … Basta aprire gli occhi per rendersi conto che tutte le conquiste dell’industria, che hanno arricchito un così gran numero di ‘uomini pratici’, non sarebbero mai state realizzate se fossero esistiti solo questi uomini pratici, se costoro non fossero stati preceduti da pazzi disinteressati, morti in miseria, che non hanno mai pensato al profitto e ciò non di meno avevano una guida diversa dal proprio esclusivo capriccio”.

Esistono “saperi” ritenuti “inutili” che invece si rivelano di una straordinaria utilità, per la società intera, mentre l’ossessione del possesso ed il culto dell’utilità materiale fine a sé stessa finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche valori fondamentali come dignità, amore e verità.

La “CRISI” che ha illuminato la povertà che oggi diffusamente spaventa, non è superabile se se ne osserva solo la faccia economica e non la si riconosce come crisi dei valori umani, della dignità, dell’amore e della verità: se tutti la guardassimo così, ci accorgeremmo che da subito, a partire da questo istante, ognuno di noi potrebbe fare con poco molto perché semplicemente avremmo acceso la luce e vista la porta da cui uscire.

Ne rinasce da questa inversione visiva del “valore” di ciò che è “bene” e di cosa è “in crisi”, l’idea di una Nuova Città e di un Nuovo Umanesimo capaci di generare “nuova bellezza” e “nuova ricchezza”.

Ad alcuni dei Luoghi di questa Città, la cui bellezza è stata abbandonata da tanti anni e che il progetto vuole invece far rivivere per rigenerare “bene comune” per la Comunità, sono state attribuite “funzioni di valore” per determinare un modello non di sola utilità materiale, ma anche di “visione giusta” volta a riumanizzare e qualificare la Città.

Tra questi sono sono state già delineate ipotesi di recupero per:
– le Botteghe del San Michele e l’ex Arsenale Pontifico – Spazi per il Foro del MADE in ROME. Un hub di incontro culturale, sociale e di formazione creativa, caratterizzati da grande qualità e bassa impronta ecologica
– il Padiglione XVIII° del Complesso del Santa Maria della Pietà Spazio delle diversità mentali libere, creatrici di mondi diversi, inversi e pensiero altro
– il Complesso del Buon Pastore a Bravetta La settima arte: percorsi liberi di creatività dell’immagine spettacolare e della comunicazione
– il Mercato Rionale di Via Baccina nel cuore del Rione Monti Spazio per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’etno-cultura romanesca di Monti
– le Botteghe e la strada di Via di tor di Nona Spazio per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’etno-cultura romanesca di Riviera
– le Botteghe e la Corte di Via Margutta 51 Spazi dell’ospitalità, del fashion e del gusto artistico e creativo
– l’Antico mercato Ebraico del Pesce in Via di San Teodoro tra il Circo Massimo e il Foro Romano Spazio della contaminazione creativa tra Culture

le Botteghe del San Michele e, dopo Porta Portese, l'ex Arsenale Pontificio

le Botteghe del San Michele e, dopo Porta Portese, l’ex Arsenale Pontificio

LA GOVERNANCE E LE RISORSE – Fondazione di partecipazione, Consorzio di imprese, Partner

Per lo sviluppo complessivo del progetto si prefigura un sistema organico articolato in strutture operanti in rapporto complementare di sussidiarietà ed in grado di soddisfare le esigenze di: sviluppare e sostenere lobby orizzontale e trasparente, interagire con gli strumenti Regionali ed Europei, acquisire gli apporti degli Investitori privati, gestire i Luoghi del Fare Creativo

Per la gestione alta, di relazione, di coordinamento e di garanzia è prevista la costituzione della Fondazione di Partecipazione “Made in Rome”, la cui promozione aggregativa e costitutiva è pianificata attraverso la programmazione di Meeting e di un Evento finale.

La Fondazione di Partecipazione è un istituto giuridico di diritto privato che costituisce il nuovo modello italiano di gestione di iniziative nel campo culturale e no profit in genere.

E’ un istituto non commerciale che può prevedere diverse categorie di fondatori e di partecipanti, anche successivi alla costituzione, al quale si può aderire apportando denaro, beni materiali o immateriali, professionalità o servizi; ad esso possono accostarsi anche organismi lucrativi, in via strumentale ed accessoria agli scopi istituzionali.

Finalità della Fondazione MiR è quella di sostenere l’affermazione e la diffusione, anche internazionale, del brand “Made in Rome” e dei suoi contenuti valoriali ed economici, sostenendo ricerca ed azioni dirette a favorire la crescita socio-culturale ed imprenditoriale dell’Artigianato Artistico e Creativo dell’Area Metropolitana di Roma, promuovendo politiche per la Sostenibilità Ambientale sia in termini qualitativi che quantitativi, adottando come criteri fondamentali per le proprie attività l’Innovazione Tecnologica, Organizzativa e Culturale attraverso processi di analisi, di pianificazione e di attuazione declinata in programmi, relativi progetti ed attività.

Per la gestione operativa del progetto è prevista la costituzione del “Consorzio di Imprese per il made in Rome”. In funzione di specifici target è ipotizzata anche la promozione di “Reti di Imprese”.

Questi strumenti di “Contratto”, basati sulla collaborazione, lo scambio e l’aggregazione tra imprese, rappresentano il modello di business alternativo rispetto a quello individualistico e frammentato tipico del tessuto economico dell’Artigianato.

Lo scopo principale è quello di raggiungere obiettivi comuni di incremento della capacità innovativa e della competitività aziendale.

Sul piano normativo, rappresentano un modello contrattuale con differenti gradi di flessibilità e spazi di autonomia delle parti, permettendo agli imprenditori di esercitare in comune attività d’impresa.

La Rete permette alle PMI di salvaguardare la propria individualità, raggiungendo al contempo una massa critica per competere a livello globale, creando così valore per l’azienda stessa, ma anche sviluppo per il territorio in cui opera.

“Facendo Rete” e superando lo storico limite dimensionale delle imprese dell’artigianato creativo romano, si offre ai soggetti coinvolti una nuova strategia per sfruttare la valenza innovativa delle start-up e le potenzialità di mercato delle aggregazioni tra Imprese che associano tradizione produttiva, competenze digitali e commerciali.

Lo sviluppo del percorso progettuale, per la sua valenza di ricapitalizzazione del sistema di riferimento e del suo indotto naturale e potenziale, determina il coinvolgimento a vario livello, diretto od indiretto, di diversi soggetti definibili quali potenziali Partner Protagonisti ed inquadrabili nelle seguenti macro-tipologie:
– gli Artigiani – la Cultura – la Formazione – il Commercio
– le Istituzioni – le Imprese – la Comunicazione – gli Investitori

Effetto del Buon Governo, i muratori lavorano - Ambrogio Lorenzetti - Siena

Effetto del Buon Governo, i muratori lavorano – Ambrogio Lorenzetti – Siena

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