Mercoledì 7 novembre il prof. Domenico De Masi ci ha ricevuto nel suo studio privato.
Un’abitazione luminosa al centro di Roma, colta negli arredi e bella di moltissimi libri, ricca di riferimenti a relazioni straordinarie come quella con Oscar Niemeyer che, amando la curva e non gli angoli retti, si pose fuori dagli schemi tipologici dell’architettura del 20° secolo, architetto comunista impegnato fino all’ultimo giorno del suo quasi 105° compleanno.
Il professore ci ha accolto in salotto dove la porta vetrata aperta del terrazzo lasciava entrare, insieme all’aria tiepida e i rumori ovattati della strada, la pomeridiana luce calda dell’autunno romano.
Ci siamo seduti ed abbiamo iniziato a raccontare gli esordi e le ragioni del progetto che da anni perseguiamo (ben 11 per Nisio), motivandone gli aspetti di una partecipazione intellettuale organica a valori e saperi che necessitano di tutela, perché beni immateriali culturali, ma anche e soprattutto – nell’attuale passaggio storico ed evolutivo del lavoro – di innovazione.
L’ascolto attento e affatto formale al racconto, rendeva percepibile l’interesse che si stava determinando attraverso le domande che entravano nelle ragioni delle scelte di percorso operate.
Abbiamo consegnato alcuni elaborati progettuali e l’attenzione del professore è proseguita nel merito delle azioni già fatte e di quelle che stiamo intraprendendo, anche per la ricerca di Anchor-Partner e Partnership qualificate.
A questo punto la domanda del professor De Masi è arrivata chiara: “ma io come posso aiutarvi?”.
La nostra risposta è stata immediata: “Realizzare la ricerca sul futuro dell’economia creativa artigianale Italiana!”
Il professore alzatosi è uscito dal salottino dove ci aveva ricevuto; subito dopo vi è rientrato con in mano il volume-catalogo “Cara Brasileira” edito a cura dell’ente SEBRAE-RS, frutto della ricerca che dieci anni fa gli fu affidata proprio sull’artigianato Brasiliano.
Un volume in lingua portoghese, bellissimo, pieno di immagini di oggetti fantastici, ma soprattutto primo atto di sintesi di un’indagine socio-scientifica (successivamente aggiornata) dalla quale si è generata una vera e propria azione sistemica di valorizzazione della creatività artigianale del popolo carioca, tra le quali la diffusione nel centro di molte delle principali città brasiliane di edifici multi-piano, ognuno dedicato all’esposizione di prodotti e quindi fucina culturale di specifiche espressioni tecnico-materiche del territorio, costantemente aggiornata con nuove opere e aggregativa di sempre nuovi protagonisti: quel “Foro del Fare Creativo” da noi auspicato nel progetto #MadeinRome, ma ancora fuori dall’orizzonte politico delle cose importanti da fare a Roma e replicare in Italia.
Ne è seguito un colloquio in cui eravamo noi ormai a fare domande, mentre il racconto del professore metteva in fila, con suggestiva precisione, esperienze famigliari e professionali, vissute alla ricerca del senso delle cose.
Tra queste ci è apparso molto significativo – perché in assonanza di valore con il progetto di FaroArte nel rapporto intellettuale organico con l’universo sociale di riferimento – il racconto dell’esperienza vissuta con le famiglie degli operai delle acciaierie di Terni per l’attuazione del progetto “Il Villaggio Matteotti” dell’Arch. Giancarlo De Caro, dove il professor De Masi, intervenendo da sociologo, anticipò un inedito quanto straordinario e democratico percorso di architettura partecipata.
Il cordiale e piacevolissimo incontro si è concluso sulla porta di casa – dopo che il professore ha inteso sottolineare il suo interesse per il mondo della creatività artigianale mostrandoci la stanza da pranzo realizzata in una pregevole e rara riedizione degli arredi di design di Charles Rennie Mackintosh – con una stretta di mano e la conferma del suo personale interesse al progetto di ricerca delineato.
Dionisio Mariano Magni e Carlo d’Aloisio Mayo
Il metodo Delphi è un metodo d’indagine iterativo, particolarmente utilizzato nella ricerca scientifica in materia di business, che si svolge attraverso più fasi di espressione e valutazione delle opinioni di un gruppo di esperti o attori sociali ed ha l’obiettivo di far convergere l’opinione più completa e condivisa in un’unica “espressione”.
In termini più specifici, il metodo Delphi è una tecnica usata per ottenere risposte ad un problema da un gruppo (panel) di esperti indipendenti attraverso due o tre round. Dopo ogni round un amministratore fornisce un anonimo sommario delle risposte degli esperti e le loro ragioni. Quando le risposte degli esperti cambiano leggermente tra i vari round, il processo è arrestato, infine tra le risposte al round finale viene eseguita una sorta di media matematica.