Aristotele nel IV° sec. a.C. scriveva che la scienza nasce dal “puro scopo di sapere e non per qualche bisogno pratico”.
Dopo 2300 anni, Henri Poincaré scrive: “chi lavora soltanto in vista di applicazioni immediate non lascerebbe niente dietro di sé … Basta aprire gli occhi per rendersi conto che tutte le conquiste dell’industria, che hanno arricchito un così gran numero di ‘uomini pratici’, non sarebbero mai state realizzate se fossero esistiti solo questi uomini pratici, se costoro non fossero stati preceduti da pazzi disinteressati, morti in miseria, che non hanno mai pensato al profitto e ciò non di meno avevano una guida diversa dal proprio esclusivo capriccio”.
Esistono “saperi” ritenuti “inutili” che invece si rivelano di una straordinaria utilità, per la società intera, mentre l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità materiale fine a sé stessa finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche valori fondamentali come dignità, amore e verità.
La “CRISI” che ha illuminato la povertà che oggi diffusamente spaventa, non è superabile se se ne osserva solo la faccia economica e non la si riconosce come crisi dei valori umani, della dignità, dell’amore e della verità: se tutti la guardassimo così, ci accorgeremmo che da subito, a partire da questo istante ognuno di noi potrebbe fare con poco molto, perché semplicemente avremmo acceso la luce e vista la porta da cui uscire.
Ne rinasce da questa inversione visiva del “valore” di ciò che è “bene” e di cosa è “in crisi”, l’idea di una Nuova Città e di un Nuovo Umanesimo capaci di generare “nuova bellezza” e “nuova ricchezza”.
Ad alcuni dei Luoghi di questa Città, la cui bellezza è stata abbandonata da tanti anni e che il progetto vuole invece far rivivere per rigenerare “bene comune” per la Comunità, sono state attribuite “funzioni di valore” per determinare un modello non di sola utilità materiale, ma anche di “visione giusta” volta a riumanizzare e qualificare la Città.
Tra questi sono state già delineate ipotesi di Recupero e di Riqualificazione per:
- il Complesso del Buon Pastore a Bravetta (proprietà Provincia di Roma) – La settima arte: percorsi liberi di creatività dell’immagine spettacolare e della comunicazione
- il padiglione XVIII del Complesso S.Maria della Pietà (pr.Regione Lazio, gestione ASL/E) – Spazio delle diversità mentali libere, creatrici di mondi diversi, inversi e pensiero altro
- il Mercato Rionale di Via Baccina nel cuore del Rione Monti (proprietà Roma Capitale) – Spazio per la salvaguardia del patrimonio immateriale dell’etno-cultura romanesca di Monti
- le Botteghe e la strada di Via di Tor di Nona (proprietà Roma Capitale) – Spazio per la salvaguardia del patrimonio immateriale dell’etno-cultura romanesca di Riviera
- l’Antico Mercato Ebraico del Pesce (tra Circo Massimo e Foro – proprietà Roma Capitale) – Spazio della contaminazione creativa tra Culture
- le Botteghe e la Corte di Via Margutta 51 (proprietà S. Alessio, ente ambito Regione Lazio) – Spazi della Ospitalità, del Fashion e del gusto Artistico e Creativo