La complessità del mercato competitivo globale, il difficile riposizionamento strategico del valore economico del lavoro rispetto alla creazione di plusvalore finanziario auto-referente e la natura del lavoro artigianale si sommano all’attuale condizione umana, sociale, economica ed imprenditoriale del settore, frammentato in un universo diffuso di micro-cosmi dispersi, unitariamente deboli e spesso invisibili, sono la condizione da capovolgere con una visione illuminata in cui la capacità del saper Fare divenga anche quella di Saper Fare Rete tra i Soggetti ed i Partner, per divenire protagonisti di un nuovo Sviluppo del Sistema e della Rigenerazione del Mercato.
Per far questo, occorre Ricapitalizzare lo straordinario Patrimonio Umano, Materiale e di Sapienza, agendo sulla coazione di tre colonne portanti e qualificanti il progetto:
- il Brand “Roma” e il ROMArketing
Il 99,17% della popolazione mondiale (circa 7 miliardi di persone) guarda all’Italia ed a Roma come ad un modello unico ed ammirabile di Bellezza e di Stile.
Roma è nel mondo il “nome” evocativo più famoso, non meno di Coca Cola, Apple, Google …
Il brand valoriale, economico e democratico “Made in Rome” – coordinato con ambiziose ed articolate strategie di Marketing finalizzato – rivendica, tutela, sostiene, promuove e garantisce il valore unitario e distintivo dell’identità territoriale e culturale del tessuto produttivo artigianale e creativo romano.
- gli HUB del “Sapere” e del “Fare”
Incubatori, veri giacimenti nei quali fecondamente integrare e coniugare le esperienze del patrimonio Tradizionale con le opportunità dell’Innovazione, per favorire, attraverso la Formazione aperta alle nuove Generazioni (in collaborazione con Scuole, Accademie ed Università), la Ricerca Tecnica e Creativa per lo sviluppo di pianificate capacità produttive e l’avvio di start up, volte ad offrire servizi di sartorialità e commercializzare prodotti di eccellenza per generare nuovo mercato.
Attraverso la riqualificazione di prestigiosi siti storici – centrali, visibili e riconoscibili – strutturare ed offrire a condizioni sociali, integrando servizi, competenze, e sostenibilità ambientale, Spazi in co-working per la condivisione creativa e produttiva del talento, Tradizionale e Innovativo, favorendo di fatto il re-Urbanesimo delle Botteghe Artigiane, in una visione organizzativa orizzontale e circolare, nella quale l’Artigiano sia messo nelle condizioni di fare soprattutto ed al meglio il suo Mestiere, implementando relazioni, opportunità e risultati.
- i LUOGHI del “Fare Creativo”
Occorre, quindi, individuare siti idonei a strutturare ed offrire a condizioni sociali – integrando servizi, competenze, e sostenibilità ambientale – Spazi in co-working per la condivisione creativa e produttiva del talento, Tradizionale ed Innovativo, favorendo di fatto il re-Urbanesimo delle Botteghe Artigiane, in una visione organizzativa orizzontale e circolare, nella quale l’Artigiano sia messo nelle condizioni di fare soprattutto ed al meglio il proprio Mestiere, implementando relazioni, opportunità e risultati.
In particolare nel Centro Storico insistono diversi prestigiosi siti storici dismessi, abbandonati ovvero poco e male utilizzati, che per la loro dimensione e posizione hanno caratteristiche idonee per sviluppare specifiche finalità del percorso progettuale.
Attraverso il Recupero funzionale alla Vita della Città con la Riqualificazione e l’attivazione di questi prestigiosi siti storici si vuole ridare centralità, fruibilità, visibilità e riconoscibilità e quindi nuova Dignità all’Artigianato Artistico e Creativo Romano !
Tra questi sono state già delineate ipotesi di Recupero e di Riqualificazione per:
- il Complesso del Buon Pastore a Bravetta (proprietà della Provincia di Roma)
- il padiglione XVIII del Complesso del S.Maria della Pietà (proprietà Regione Lazio, gestione ASL Roma E)
- il Mercato Rionale di Via Baccina nel cuore del Rione Monti (proprietà di Roma Capitale)
- le Botteghe e la strada di Via di Tor di Nona (proprietà di Roma Capitale)
- l’Antico Mercato Ebraico del Pesce tra Circo Massimo e Foro Romano (proprietà di Roma Capitale)
- le Botteghe e la Corte di Via Margutta 51 (proprietà Istituto Sant’Alessio, ente di ambito della Regione Lazio)
- le Botteghe del Complesso del San Michele a Ripa (proprietà Ministero Beni Culturali)
- il Complesso dell’area dell’ex Arsenale Pontificio di Porta Portese (proprietà Ministero Beni Culturali)