Intervista a Donatella D’Abbondanza, candidata alla Regione Lazio

Donatella D’Abbondanza, di Rignano Flaminio, classe 1977, consulente aziendale, è candidata alla carica di Consigliere della Regione Lazio con la Lista del MoVimento 5* nel Collegio di Roma e Provincia, a sostegno della Candidata Presidente Donatella Bianchi.

Donatella D’Abbondanza ha manifestato adesione e sostegno al Programma Regionale per un “Nuovo Modello di Sviluppo” dell’Eco-Sistema del “Saper Fare Creativo e Culturale” Romano & del Lazio elaborato da FaròArte e proposto a tutti i Candidati alla Regione Lazio.


L’Intervista

D. L’Artigianato, in particolare quello riconducibile al Patrimonio storico del “Saper Fare Creativo“, sta vivendo una crisi strutturale oltre che congiunturale. La slide allegata è piuttosto eloquente: nel solo Centro Storico di Roma si è passati dalle circa 5.000 Botteghe Artigiane degli anni ’90 alle meno di 500 attualmente censite.
Quali sono le sue valutazioni al riguardo ?

R. Bisogna procedere con una mappatura delle imprese artigiane ad alto valore aggiunto, vale a dire quelle imprese che non sono facilmente aggredibili dalla produzione industriale e, in seconda battuta, capire quali possono essere le possibili integrazioni tra queste imprese artigiane e la manifattura digitale, penso ad esempio alla connessione fra un certo tipo di arte orafa e la stampa 3d per il processo di prototipazione rapida.

In questo senso, sia la Costituzione del “Make-in.Lazio” – Osservatorio del Saper Fare Creativo Romano e del Lazio”, sia la Realizzazione della Piattaforma Digitale Web&AppLazio CreArtigianoquale Open Big Data Network & MarketPlace, presentati all’interno del vostro programma, rappresentano degli strumenti validi e imprescindibili per consentire l’interconnessione tra le competenze che si riuscirebbe a far emergere e la vivacizzazione del mercato. Penso, inoltre, all’importanza del rilancio di brand tipici (mi vengono in mente le famose borse di Tolfa) e della formazione artigianale direttamente sui territori.


D. L’Art. 45 della Costituzione, al 2° comma, recita: “La legge provvede alla Tutela ed allo Sviluppo dell’Artigianato“. L’Art. 117 ne attribuisce la competenza alle Regioni. La Regione Lazio con la Legge n.3/2015 ha normato la materia. Ad oggi, dopo 8 anni, la stessa legge risulta sostanzialmente inapplicata.
Quale è la sua valutazione sulla Legge Regionale del Lazio e quali ritiene possano essere le cause della sua attuale mancata attuazione e quali le soluzioni per renderla uno strumento realmente funzionale alla Tutela ed allo Sviluppo dell’Artigianato ?

R. Se penso ad alcuni punti della legge, come ad esempio, agli artt. 40 e 41 relativi all’istituzione e al funzionamento della “Bottega scuola”, non posso dire che si tratti di una normativa con particolari carenze strutturali. Il problema, come spesso accade, risiede nella sua mancata applicazione, probabilmente dovuta a una assenza di pianificazione.

Sarebbe necessario, da parte della Regione Lazio, intervenire coinvolgendo tutte le parti interessate, sia a livello istituzionale, in particolare i Comuni, anche quelli più piccoli che spesso custodiscono dei saperi artigianali ormai in via di estinzione e le istituzioni scolastiche, sia a livello di imprese artigiane.

Purtroppo, spesso ci si limita al mero adempimento normativo, lasciando indietro tutta la parte relativa all’informazione, alla formazione, al supporto, alla spinta al cambiamento e all’innovazione.


D. FaròArte ha elaborato e proposto il Programma al quale ha aderito e che individua alcune specifiche linee di azione per costruire Tutela concreta e Sviluppo innovativo oggi necessario ed urgente per generare un “Nuovo Futuro dell’Artigianato” #MadeinLazio.
Quali sono le sue valutazioni su quanto contenuto nel Programma ?

R. Ho letto con molto interesse il programma, condivido pienamente le 5 macro-progettualità del programma di sviluppo e le trovo allineate a quanto scritto anche all’interno del nostro programma elettorale in cui puntiamo a implementare un piano triennale per l’artigianato e al rifinanziamento del fondo per la promozione e la valorizzazione dell’artigianato artistico e tradizionale e in cui ci impegniamo a sostenere lo sviluppo di imprese culturali e creative nei settori del patrimonio culturale ed artistico, compreso, appunto, l’artigianato artistico.

Il Programma Regionale di FaròArte per un “Nuovo Modello di Sviluppo” dell’Eco-Sistema del “Saper Fare Creativo e Culturale” Romano & del Lazio, mira, così come il nostro programma, a dare un senso alla parola valorizzazione del patrimonio culturale attraverso una politica che si impegna a declinare l’azione della valorizzazione in senso pratico, rafforzando la collaborazione e il dialogo tra stakeholders (Università Pubbliche, Imprese artigiane ed Enti Locali) al fine di incentivare la creazione di accordi per definire strategie comuni d’intervento, attraverso l’elaborazione di piani strategici di sviluppo, che puntino a creare spazi fisici e virtuali di crescita e condivisione.

Inoltre, da abitante della provincia di Roma, ho particolarmente apprezzato l’allargamento a tutte le aree della Regione Lazio, poiché, come ho avuto già modo di affermare, molti piccoli e medi centri abitati ancora contengono dei saperi artigiani dal valore inestimabile, che purtroppo non vengono più tramandati, quando invece potrebbero rappresentare un significativo punto di partenza per restituire dinamicità all’immobilismo in cui versa la provincia, in particolare quella romana. Saper fare e Saper formare al fare, rappresentano un’opportunità non solo di sviluppo economico, ma anche di sviluppo sociale e culturale che non possiamo più permetterci di lasciarci sfuggire.

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