Mario Ciarla, romano, classe 1974, ingegnere, già Consigliere Regionale dal 2013 al 2018, è candidato alla carica di Consigliere della Regione Lazio con la Lista del Partito Democratico nel Collegio di Roma e Provincia, a sostegno del Candidato Presidente Alessio D’Amato.
Mario Ciarla ha manifestato adesione e sostegno al Programma Regionale per un “Nuovo Modello di Sviluppo” dell’Eco-Sistema del “Saper Fare Creativo e Culturale” Romano & del Lazio elaborato da FaròArte e proposto a tutti i Candidati alla Regione Lazio.
L’Intervista
D. L’Artigianato, in particolare quello riconducibile al Patrimonio storico del “Saper Fare Creativo“, sta vivendo una crisi strutturale oltre che congiunturale. La slide allegata è piuttosto eloquente: nel solo Centro Storico di Roma si è passati dalle circa 5.000 Botteghe Artigiane degli anni ’90 alle meno di 500 attualmente censite.
Quali sono le sue valutazioni al riguardo ?
R. Stiamo vivendo un momento storico di grandi trasformazioni nella struttura economica dei Paesi sviluppati e nel modo di vivere nelle metropoli. Era inevitabile che anche l’artigianato ne fosse investito: la standardizzazione della produzione di beni, la crescita smisurata del turismo di massa “mordi e fuggi”, il conseguente abbassamento della qualità dell’offerta commerciale e la speculazione sul valore degli immobili hanno indotto lo spopolamento dei centri storici e la scomparsa degli artigiani, in particolare quelli più creativi.
Per recuperare un’anima e parte della sua identità è necessario investire nella qualità e programmare la presenza delle attività economiche mettendo a disposizione strumenti adeguati, sia finanziari sia regolatori, alla realizzazione di questi obiettivi.
D. L’Art. 45 della Costituzione, al 2° comma, recita: “La legge provvede alla Tutela ed allo Sviluppo dell’Artigianato“. L’Art. 117 ne attribuisce la competenza alle Regioni. La Regione Lazio con la Legge n.3/2015 ha normato la materia. Ad oggi, dopo 8 anni, la stessa legge risulta sostanzialmente inapplicata.
Quale è la sua valutazione sulla Legge Regionale del Lazio e quali ritiene possano essere le cause della sua attuale mancata attuazione e quali le soluzioni per renderla uno strumento realmente funzionale alla Tutela ed allo Sviluppo dell’Artigianato ?
R. L’attuale legge approvata nel 2015 aveva introdotto importanti novità nel settore, dalle semplificazioni amministrative per alleggerire la gestione delle imprese all’introduzione dei maestri artigiani e delle botteghe scuole per la trasmissione dei saperi e il ricambio generazionale.
Si sono succeduti negli ultimi anni bandi di finanziamento per gli artigiani e nel 2022 è intervenuta anche la legge sulla salvaguardia e valorizzazione delle botteghe storiche.
Non c’è dubbio che, però, sia necessario accelerare l’attuazione delle parti più innovative, penso al digitale e alla sostenibilità ambientale, e aggiornare ulteriormente lo stesso testo normativo per renderlo più in linea con l’evoluzione del settore.
D. FaròArte ha elaborato e proposto il Programma al quale ha aderito e che individua alcune specifiche linee di azione per costruire Tutela concreta e Sviluppo innovativo oggi necessario ed urgente per generare un “Nuovo Futuro dell’Artigianato” #MadeinLazio.
Quali sono le sue valutazioni su quanto contenuto nel Programma ?
R. Ho trovato molto interessanti le proposte di FaròArte, soprattutto nella sottolineatura della necessità che tutti gli attori del settore facciano sistema e che le soluzioni siano immaginate in questo quadro unitario. Anche i suggerimenti più puntuali sono pienamente condivisibili, la creazione di un osservatorio che raccolga e analizzi i dati e l’andamento del comparto può rappresentare una precondizione alla pianificazione di strumenti adeguati per le imprese, così come la realizzazione di una piattaforma (digitale) e di un hub (fisico) possono aiutare a valorizzare e rilanciare quel “saper fare creativo” che da sempre contraddistingue il “Made in Italy” e deve essere un vantaggio competitivo per il nostro artigianato che lo possa proiettare nel futuro.
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