«In 10 anni chiuse (altre) 770 attività (di artigianato artistico), soprattutto nel centro storico (di Roma)»

… e, parafrasando il titolo del film di PIF, si potrebbe sottotitolare …

E noi come stronzi rimanemmo a guardare!


Questa la reazione spontanea dopo aver letto l’articolo pubblicato sabato 7 settembre sul Corriere della Sera – Roma a firma di Clarida Salvatori dal titolo già di per sé drammatico “Artigianato Artistico in crisi a Roma, spariti il 30% delle imprese: i ceramisti i più colpiti.“, concetto ben ribadito nell’occhiello: «In 10 anni chiuse 770 attività, soprattutto nel centro storico». Qui il link per leggere l’articolo.

Ancora, dunque, un compendio di dati necrologici. Questa volta curato dalla CNA in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma.

La ricerca analizza gli ultimi dieci anni di crisi del settore dell’Artigianato Artistico romano ed informa che 770 imprese, oltre il 30% di quante se ne contavano dieci anni fa, non esistono più e che il camposanto è il Centro Storico di Roma.

Di fatto, questa ricerca è anche la fotografia spietata degli effetti applicativi della attuale Legge n.3/2015 della Regione Lazio sull’Artigianato in vigore proprio da 10 anni !


Cosa ci dice di nuovo questa ennesima ricerca ? Nulla !

Il trend è quello che va avanti da oltre 30 anni !!

Da tempo FaròArte denuncia la drammaticità di questa disfatta che non è SOLO imprenditoriale ed economica, ma è soprattutto umana, sociale e culturale … e sta incidendo negativamente anche sull’identità urbana della nostra Città.

Condizione oggettiva di criticità sempre più acuta e cronicizzata che non dovrebbe più consentire autoreferenziali assoluzioni di circostanza da parte di coloro che, per decenni – pur essendo stati “investiti” a diversi livelli istituzionali del ruolo di governance del settore” ed avendo disposto di significativi strumenti tecnici, organizzativi ed economici – non sono stati in grado di andare oltre quei generici propositi ed interventi che, a tutt’oggi – come impietosamente ci dicono i dati delle ricerche -, si sono dimostrati ridondanti ed inconsistenti, nell’ottica di una visione sterilmente conservativa dello status quo imprenditoriale, invece, sempre più indebolito, disgregato e disperso.

Purtroppo, non è difficile fare i “conti della serva”: se in 10 anni hanno chiuso 770 imprese dell’Artigianato Artistico che rappresentavano il 30% di quelle esistenti nel 2014, vuole semplicemente vuole dire che 10 anni fa se ne potevano contare circa 2.570, mentre oggi ne rimarrebbero attive circa 1.800 !

Quale prospettiva di visione e di iniziativa può rassicurarci sul fatto che altre centinaia di attività artigiane e creative NON chiuderanno nei prossimi anni … per poi magari nel 2034 tornare a fare una ricerca che ci rappresenti nuovamente questo scenario di evidente quasi definitiva estinzione di una specie preziosa quale quella dei Protagonisti del Saper Fare Creativo #MadeinRome ?

Ed infatti, quale è lo “stato di salute” di queste 1.800 attività artigiane ad oggi sopravvissute ?

Quante delle attuali residuali 1.800 imprese sono oggi realmente competitive sul mercato, hanno la Bottega a norma (e magari in una localizzazione visibile e fruibile) e sono in regola con tutte le varie normative (lavoro, sicurezza, impiantistica, tributarie, …), ossia nelle auspicabili condizioni di “salute”, necessarie anche per poter partecipare ai bandi pubblici ovvero usufruire di agevolazioni dedicate ?

Le 1.800 Imprese ad oggi censite come sopravvissute vanno certamente tutelate e valorizzate ! Ma oggi ha ancora senso concepire soluzioni spot individualistiche ?

Perché continuare a discutere sostanzialmente sempre e SOLO di tutela e valorizzazione delle “Imprese(legittimo e doveroso in sé, ma di fatto inefficace da decenni …) che – come dicono i numeri implacabili – non esistono quasi più … senza concretamente e con coraggio affrontare i nodi di fondo della crisi che è nel modello del “sistema“, attraverso un confronto aperto ed evolutivo con l’innovazione tecnologica e culturale, organizzativa e sociale, economica e di mercato ?

Ma, soprattutto, perché non ragionare su come poter recuperare e rimettere in campo lo straordinario valore in termini di capitale umano – quale detentore di patrimonio materiale e immateriale – rappresentato dall’oramai significativo esercito di Protagonisti del Saper Fare Creativo che oggi NON hanno più un’impresa ovvero che non sono nelle potenziali condizioni di poterla aprire per affrontare da soli le dinamiche del mercato globale ?

Identificare l’Artigianato Artistico come segmento del più ampio spazio della categoria economica produttiva dell’impresa artigianale è l’ERRORE che – ancora – si continua a commettere e che spiega la ritualità, divenuta insopportabile, nel poterne sterilmente solo censire il declino, quasi come un destino ineluttabile ossia la sua estinzione.

FaròArte da anni sostiene che bisogna guardare al problema, prima che come “morte del settore economico e lavorativo”, innanzitutto quale perdita irrecuperabile e ben più drammatica di una parte identitaria del “Paesaggio Culturale Romano.

FaròArte ha sottoposto all’Assessore alle Attività Produttive della Regione Lazio, Roberta Angelilli, una proposta di modifica significativa della Legge n.3 del 2015. Una riforma urgente e necessaria che nasce dall’evidente inefficacia della stessa Legge del 2015 e dalla necessità di innestare una nuova visione dello scenario di riferimento in grado di sviluppare un reale nuovo futuro per la Creatività Artigianale dei nostri Territori e delle nostre Comunità.

Il confronto sul tema – con gli espliciti apprezzamenti da parte dell’Assessore Angelilli sulla proposta di FaròArte – è avvenuto pubblicamente presso la Casa dell’Architettura il 17 febbraio scorso nell’ambito della giornata di studio Architettura & Artigianato: genesi della “Grande Bellezza” organizzata in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia e con la partecipazione, tra gli altri, anche di Erino Colombi, presidente di CNA Lazio e di Andrea Rotondo, presidente di ConfArtigianato Imprese Roma.


Qui puoi leggere ed ascoltare l’estratto dell’intervento dell’Assessore Roberta Angelilli alla giornata di studio

Roberta Angelilli, vice Presidente e Assessore alle Attività Produttive della Regione Lazio: “Dopo 9 anni, è ora di riformare la Legge n.3/2015 sull’Artigianato !”

 


Qui puoi leggere l’articolo pubblicato dall’OAR che riassume i contenuti affrontati nella giornata di studio

Fare rete per rilanciare l’artigianato a Roma e nel Lazio: patrimonio culturale da valorizzare


FaròArte invita TUTTI gli attori portatori di responsabilità istituzionali e politiche – in particolare i partecipanti alla giornata di studio del 17 febbraio 2024 – ad affrontare insieme e con coraggio strategico, condivisione di obiettivi e responsabilità costruttiva, l’impegno ad essere protagonisti dell’innovazione, non più procrastinabile, del modello di sistema” del Saper Fare Creativo #MadeinRome.

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