Fabriano, Carrara, Biella e Como spiccano nel Network UNESCO delle Città Creative. Riconosciute per la loro tradizione artigiana e capacità di innovazione, queste realtà rappresentano un modello di sviluppo sostenibile e culturale, capace di coniugare il passato con le sfide del presente e del futuro.
di Sara Domenici
Il Network delle Città Creative UNESCO
Nato nel 2004, il Network delle Città Creative dell’UNESCO conta oggi 180 città in 72 Paesi di tutto il mondo.
Il suo obiettivo è facilitare lo scambio di conoscenze e la collaborazione tra realtà urbane che considerano la cultura e la creatività come leve fondamentali per uno sviluppo sostenibile.
Il network si articola in sette settori: Musica, Letteratura, Artigianato e Arti Popolari, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema, permettendo così di valorizzare le diverse specialità creative delle città aderenti.
Le città italiane protagoniste dell’artigianato e delle arti popolari
Tra le realtà italiane, quattro città si distinguono per la loro vocazione artigiana riconosciuta a livello internazionale: Fabriano, Carrara, Biella e Como.
Questi centri uniscono la tradizione millenaria con processi di innovazione, mantenendo vivo un patrimonio culturale prezioso.
Il riconoscimento non è solo una questione di immagine: implica impegni verso la cooperazione internazionale, lo scambio di buone pratiche, lo sviluppo locale sostenibile integrato con cultura e creatività.
Fabriano: la città della carta fatta a mano
Designata città creativa UNESCO dal 2013, Fabriano è famosa per l’antica attività dei “mastri chartai”, artigiani della carta che fin dal XII secolo l’hanno resa un polo d’eccellenza.
Oltre alla produzione di carta fatta a mano e filigrana, pratiche artigiane come la lavorazione dei metalli e della ceramica hanno arricchito il tessuto locale.
Uno degli aspetti più interessanti è l’intreccio tra il saper fare tradizionale e l’industria moderna.
La città ha saputo integrare con successo le antiche tecniche di lavorazione della carta con iniziative contemporanee di formazione e ricerca, salvaguardando questo patrimonio come elemento distintivo di identità, turismo e industria di qualità.
Sono numerosi i laboratori artigianali, i workshop e il Museo della Carta e della Filigrana che raccontano la storia unica della città.
La recente costituzione del consorzio “Carta Tradizionale di Fabriano” testimonia l’impegno locale nella tutela e valorizzazione dell’artigianato cartario autentico, a garanzia di pregio e sostenibilità.
Carrara: il marmo come arte e rigenerazione urbana
È ufficialmente città creativa UNESCO dal 2017 ed è celebre in tutto il mondo per le sue prestigiose cave di marmo e per l’eccellenza nella lavorazione artistica di questo materiale unico.
La vocazione artigiana di Carrara si esprime attraverso la scultura, il design e i laboratori dedicati alla trasformazione del marmo bianco, simbolo di prestigio e tradizione.
Ma il riconoscimento UNESCO va oltre la semplice produzione: valorizza il “saper fare” degli artigiani come elementi fondamentali nello sviluppo urbano e nella cultura locale, riconoscendo il loro ruolo attivo nella rigenerazione della città.
Carrara promuove eventi culturali e iniziative come il “Creativity Forum” (2021), che vedono protagonisti artisti e artigiani attivi nel promuovere la creatività come motore di innovazione territoriale.
Il Museo del Marmo e altre istituzioni culturali raccontano la storia e le tecniche che rendono unica questa città.
Dal punto di vista amministrativo, il Consiglio comunale include tra le sue competenze la commissione “Attività Produttive, Turismo e Artigianato”, a dimostrazione della centralità dell’artigianato nell’agenda locale tra il 2017 e il 2022.
Biella: l’eccellenza dell’artigianato tessile
Designata città creativa UNESCO nel 2019, Biella è riconosciuta come la “capitale della lana” in Italia.
Il territorio ha saputo reinventarsi mantenendo vivo il saper fare tradizionale, come testimoniano i laboratori tessili e gli spazi creativi nati dalla riconversione di vecchie fabbriche.
La città è riuscita a superare le difficoltà grazie a una strategia che punta sull’innovazione e sul valore del “made in Biella” nel mercato globale.
La città ospita numerosi eventi e mostre tematiche, come i “Textile Innovation Days”, che mettono in luce le nuove tendenze e le innovazioni nel settore.
Como: tra seta e design contemporaneo
Riconosciuta nel 2021, Como è storicamente legata alla produzione tessile e alla seta, un patrimonio che continua a definirne l’identità.
Ciò che rende la città speciale è la sua capacità di trasformare questa eredità in un laboratorio di idee contemporanee. Gli antichi saperi si intrecciano con l’architettura, il design, il legno-arredo e la lavorazione del marmo, creando una rete produttiva in costante evoluzione che ha dato nuova vita all’artigianato.
Il motto “We Are Creative, We Are Como” esprime perfettamente lo spirito di Como: una “cultura del fare” che unisce passato e presente, ma anche un modo di vivere l’attività manuale come atto culturale.
Conclusioni
Essere Città Creative UNESCO non significa solo custodire un patrimonio storico, ma rinnovarlo attraverso ricerca e sostenibilità.
Le esperienze di Fabriano, Carrara, Biella e Como dimostrano che l’artigianato è un linguaggio contemporaneo, capace di alimentare identità culturale, attrazione turistica e sviluppo locale.
Queste città stanno anche contribuendo, in modo più o meno diretto, al dibattito nazionale su una riforma della artigiana 443 del 1985, ormai considerata da molti non più adeguata alle esigenze di un artigianato artistico e creativo che guarda all’innovazione e alla sostenibilità.
Non si tratta di un impegno legislativo in senso stretto, ma di una partecipazione diffusa: amministrazioni locali, distretti e associazioni di categoria collaborano in reti, eventi e tavoli di confronto per immaginare nuove politiche a sostegno dei mestieri creativi.
Le Città Creative italiane ci fanno capire che l’artigianato non è nostalgia, ma evoluzione: un modo attuale di costruire futuro.
Tabella comparativa
| Città | Punti di Forza principali | Criticità / Sfide | Opportunità di approfondimento |
| Fabriano | Tradizione millenaria, artigianato molto definito, musei-laboratorio | Potrebbe essere meno “vivamente urbana” rispetto a città maggiori; bisogna verificare accessibilità | Perfetta per studiare “artigianato puro” tradizionale + innovazione nella carta |
| Carrara | Forte rapporto materia prima + arte + artigianato, design nella pietra | Potenziale difficoltà nel coordinare turismo/artigianato + mantenere autenticità | Ottima per esplorare come l’artigianato della pietra evolve in arte/design |
| Biella | Distretto tessile forte, riconversione creativa, supporto all’innovazione | Il “tessile” può essere percepito come più industriale che artigiano | Buona scelta per capire connessione artigianato tessile + moda + creatività |
| Como | Vicinanza a Milano, artigianato tessile di alta qualità, visibilità | Potrebbe esserci forte pressione turistica o “premium” che limita l’aspetto artigianale | Molto pratico se sei basato a Milano — accesso facile, collaborazioni possibili |