CNA: “Eran 300, eran giovani e forti (o forse non più) … e hanno chiuso !” – Ma Roma Capitale: “a Tor di Nona nel 2027 riapriranno (ben) 10 Botteghe !!” – Per FaròArte: “è urgente un cambio radicale di paradigma !!!”

Lo spunto del nuovo confronto televisivo nasce dall’ennesimo, oramai pluriennale (e piuttosto ridondante),requiem giornalistico” della notizia di altre centinaia di “Botteghe Artigiane” che continuano a chiudere ogni anno. Quale è la “novità in controtendenza” ? Che fra circa 2 anni “potrebbero” aprirne ben 10 !

Questa volta l’articolo – a firma della giornalista Marina de Ganthus Cubbe – è stato pubblicato su “La Repubblica” lo scorso Giovedì 20 Novembre con il titolo “SOS botteghe Artigiane. 300 chiusure in un anno. Ma Tor di Nona riparte” e dal sottotitolo Pelletterie, sartorie e falegnamerie sono tra le attività sparite. Ripresi i lavori per il borgo dei mestieri tra accademia e atelier.


Qui un estratto dell’articolo:

“Sono circa 300 le attività manifatturiere che, solo nell’ultimo anno, sono scomparse. Una crisi registrata dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e che a Roma colpisce sartorie, falegnamerie, pelletterie e non solo. I laboratori che si occupano di confezionare articoli di abbigliamento sono passati da 883 a 853 mentre quelli che lavorano il legno e il sughero erano 658. Ne sono rimaste 628. Sono diminuiti anche i laboratori di fabbricazione di mobili che erano 226 nel 2024 mentre quest’anno sono 214 e anche gli artigiani che lavorano la pelle hanno chiuso bottega: da 113 a 109.

Per questo la riapertura di dieci laboratori che saranno anche scuola di formazione in via di Tor di Nona, è una scelta in controtendenza: tra dicembre e l’inizio del nuovo anno inizieranno i lavori di ristrutturazione attesi da almeno cinque anni e finora mai realizzati, tanto che ormai la strada sotto al lungotevere Tor di Nona e a pochi passi da piazza Navona è una sfilza di botteghe chiuse a parte poche eccezioni.

L’assessorato ai lavori pubblici guidato da Ornella Segnalini ha già bandito la gara e l’impresa che eseguirà le opere di riqualificazione sta predisponendo le ultime pratiche. Poi i lavori dureranno un anno e quindi per l’inizio del 2027 riapriranno i civici 28, 31, 37, 40 e 10 di via di Tor di Nona. Poi nella traversa Via dell’Arco di Parma si spalancheranno anche le porte delle botteghe ai civici 1, 14, 15, 17. Per realizzare le opere come la sostituzione degli infissi, la ristrutturazione dei bagni con la creazione di spogliatoi, la realizzazione ex novo dell’impianto elettrico e dell’illuminazione, la pulizia delle travi in legno sui soffitti, delle pavimentazioni e degli intonaci, i fondi sono aumentati.

Dai 450 mila stanziati dalla passata amministrazione si è arrivati ad un milione con l’attuale grazie alla spinta della presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli e dei presidenti delle commissioni Cultura e Commercio Erica Battaglia e Andrea Alemanni. “Con questo intervento riportiamo vita, lavoro e creatività in uno dei luoghi più preziosi del centro storico – commenta Segnalini – Il Distretto dell’Artigianato Artistico di Tor di Nona è un patrimonio identitario di Roma e finalmente, dopo anni di attese e risorse insufficienti, i locali comunali saranno recuperati e restituiti alla loro funzione originaria. Si tratta di opere complesse, in spazi vincolati, ma abbiamo scelto materiali sostenibili, efficientamento energetico e soluzioni che rispettano la storia dei luoghi”. Per il segretario di Cna Roma Giordano Rapaccioni “la programmazione delle attività di riqualificazione è un passo concreto per recuperare tempo nel rilancio del settore dell’artigianato, che quest’anno ha registrato un saldo negativo di 300 attività.”


FaròArte ad Istituzioni & CittadiniDella crisi dell’Artigianato Romano (e non solo), dei ritardi del progetto di Tor di Nona e delle possibili prospettive di un settore che rischia di continuare a perdere non solo “imprese“, ma soprattutto “saperi e identità“, si è discusso nella puntata di Giovedì 27 Novembre della trasmissione televisiva “Istituzioni e Cittadini”, in onda tutte le settimane su TeleRoma2 (Canale 83 Dgt) e condotta da Fabrizio Mastrorosato che per l’occasione ha riunito attorno allo stesso tavolo istituzioni, rappresentanti del settore e artigiani.

In studio Nisio Magni, architetto e presidente di “FaròArte” e Carlo d’Aloisio Mayo, artigiano e vicepresidente della stessa Associazione. In collegamento Erica Battaglia, consigliera comunale e presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, e Rosanna Guadagnino Zanon, storica artigiana romana, dal 2004 presente con la sua “Bottega-Show Room” in quel di Tor di Nona. E’ anche intervenuta telefonicamente Valeria Leopardi, promotrice del Circuito ArtigianZ e del primo Magazine dedicato al mondo della creatività artigiana.

di Sara Domenici


Il progetto del “Distretto Artigiano di Tor di Nona”: lavori fermi per anni, ora un nuovo rilancio

Erica Battaglia e Nisio Magni

L’innesco del dibattito è ispirato dal contenuto dell’articolo de “La Repubblica” sopra richiamato. Fabrizio Mastrorosato ha chiesto ad Erica Battaglia chiarimenti su ritardi e prospettive del così detto “Distretto Artigiano di Tor di Nona“.

La consigliera ha spiegato come la crisi dell’Artigianato a Roma sia “profonda e strutturale” e che il progetto di Tor di Nona – nato sotto la giunta Raggi (ndr – anche grazie all’iniziativa di Cristiano Alviti) – era rimasto bloccato “per cinque anni per insufficienza dei fondi”.

Abbiamo riaperto il bando del 2021, ha affermato Erica Battaglia, “e grazie all’assessora Monica Lucarelli, all’assessora Ornella Segnalini e al presidente della commissione commercio Andrea Alemanni siamo riusciti a garantire uno stanziamento aggiuntivo.

L’obiettivo è completare l’intervento entro il 2027, così rassicurando gli Artigiani risultati vincitori del Bando sulla definitiva assegnazione delle Botteghe (tra questi anche Claudio Franchi con il suo laboratorio di Argenteria presente a Tor di Nona dal 2004 e risultato primo nella graduatoria del bando comunale).

FaròArte: “Non stiamo perdendo solo botteghe, ma soprattutto saperi e competenze”

Nisio Magni ha accolto con favore la ripartenza del progetto di Tor di Nona, ma ha sottolineato come la crisi sia molto più ampia: “I numeri denunciano una debolezza enorme. La perdita più grave non è solo quella delle ‘imprese’ che chiudono, ma soprattutto quella dei ‘saperi artigiani’ che rischiano di sparire definitivamente”.

L’architetto Magni ha richiamato un recente intervento del presidente di Confesercenti Carlo Sangalli nel quale ha denunciato la gravità della situazione. Per FaròArte è indispensabile una revisione normativa complessiva e un’azione coordinata tra istituzioni, associazioni e artigiani.

D’Aloisio Mayo: “Riaprirne dieci purtroppo non compensa la chiusura di trecento attività artigiane”

Rosanna Guadagnino e Carlo d’Aloisio Mayo

Carlo d’Aloisio Mayo ha ampliato il ragionamento: Le botteghe spariscono e con esse i valori e le storie di un territorio. Se chiudono 300 attività e ne riaprono 10, siamo di fronte a una dinamica gravemente negativa. Continuare a chiamarlo progresso è quasi ironico.

Il vicepresidente di FaròArte ha insistito sulla necessità di superare il modello individuale: “Bisogna creare modalità cooperative, professionalmente composite, che permettano alle attività artigianali e creative di crescere organizzativamente per competere sul mercato globale”.

Artigianato e periferie: “Anche qui passa l’identità della città”

Sollecitata dal conduttore, Erica Battaglia ha ricordato anche gli importanti investimenti sugli “Studios di Cinecittà“, come esempio di impegno ad uno sviluppo di opportunità lavorative anche periferiche, oltre al contesto del centro di Roma: Sosteniamo mestieri come falegnami, scenografi, costumisti: anch’essi sono artigianato che va tutelato”.

L’obiettivo è difendere tutto il comparto, anche contro la concorrenza delle nuove tecnologie e dell’e-commerce”.

La voce degli artigiani: “Da soli non ce la facciamo”

Fabrizio Mastrorosato e Rosanna Guadagnino

A raccontare il vissuto quotidiano degli artigiani è stata Rosanna Guadagnino Zanon, da 21 anni attiva a Tor di Nona con la sua Bottega Show-Room dove espone una selezione di eccellenza delle opere di arredo in micro-mosaico marmoreo realizzate negli anni dal loro laboratorio, non più operativo, e che oggi, come Associazione Culturale, mette a disposizione i locali per realizzare mostre aperte ad Artisti ed Artigiani creativi, anche internazionali.

La nostra strada era difficile e per anni non abbiamo avuto supporto. Io e mio marito Giovanni Zanon abbiamo resistito, aiutando altri artigiani ad essere visibili. Ma oggi il nostro laboratorio (ndr – era a Tivoli) di oltre 1.000 mq è chiuso: impossibile spostarlo in una bottega di 60 mq”.

Rosanna sostiene che il progetto di Tor di Nona può ridare vita alla Via, ma, affinché questo possa determinarsi, chiede supporto promozionale, agevolazioni amministrative per la tutela dei prezzi e una distinzione normativa chiara tra Artigianato artistico-creativo e artigianato generico.

L’artigiano va protetto e sostenuto anche nella promozione e nella possibilità di esportazione ha poi affermato, sottolineando come – soprattutto per l’esperienza vissuta con il precedente progetto intrapreso nel 2004 dall’Amministrazione Veltroni con l’assegnazione di una quindicina di Botteghe ad una selezione di eccellenze artigiane romane dell’epoca – il problema fondamentale rimane quello delle scarse vendite dato che la strada rimane deserta e non valorizzata.

Europa e identità territoriale: il nodo del ritardo italiano

Il conduttore Fabrizio Mastrorosato – nel citare il nostro articolo “Artigianato Artistico: mentre l’Italia è ferma alla Legge Quadro del 1985, l’Europa corre in avanti” – ha voluto evidenziare come Francia, Germania e Spagna siano molto più avanti nel riconoscimento normativo e nel promuovere sviluppo per l’Artigianato Artistico e Creativo dei loro territori.

Per Nisio Magni, presidente di FaròArte, l’Italia sconta un ritardo storico” e la soluzione passa dall’adeguamento delle normative nazionali e regionali a quelle europee.

Il Regolamento (UE) 2023/2411, infatti, estende la protezione delle indicazioni geografiche anche ai prodotti artigianali, non più solo alimentari, così riconoscendo l’Artigianato Artistico e Creativo come portatore di identità territoriale.

Il tema della concorrenza e del valore dei materiali

Ogni territorio ha le sue materie prime e i suoi saperi: pensiamo, ad esempio, al travertino romano, ha spiegato Magni: E per lavorarlo servono competenze nate qui, non replicabili altrove.

Sul tema, Rosanna Guadagnino Zanon è tornata sulla questione economica: Il nostro travertino ha costi che la concorrenza batte con prodotti di qualità inferiore. Così non possiamo reggere. Lo Stato dovrebbe proteggere le produzioni identitarie.

Valeria Leopardi

In diretta è poi intervenuta telefonicamente anche Valeria Leopardi che ha rimarcato l’importanza della cooperazione e denunciato la scarsa consapevolezza dei consumatori italiani: Spesso si comprano marchi famosi che utilizzano materiali di scarsa qualità, mentre all’estero l’Artigianato Artistico viene apprezzato e pagato molto di più”.

Norme e fondi europei: “Serve una struttura che accompagni gli artigiani”

Il discorso è tornato alle politiche nazionali. Per Carlo d’Aloisio Mayo, l’Italia deve urgentemente riformare le Leggi nazionali e Regionali sull’Artigianato, distinguendo chiaramente quello Artistico-Creativo da quello tecnico, di servizio e produttivo, riconoscendone il valore “culturale” e, quindi, anche garantendo dedicate agevolazioni tributarie e fiscali, come ad esempio l’applicazione dell’IVA ridotta al 5%.

Magni ha sottolineato l’urgenza di aiutare gli artigiani ad accedere ai Fondi Europei e Regionali: “Il singolo non può farcela. Servono strutture che integrino competenze e accompagnino le attività artigiane nelle richieste di finanziamento”.

Al termine della trasmissione, su invito del conduttore, Carlo d’Aloisio Mayo ha anche segnalato “ArtigianZ Mag“, il primo magazine cartaceo dedicato alle eccellenze artigiane, il cui numero di lancio è già stato distribuito nelle principali parruccherie di Roma.

Grazie alla sinergia tra il Circuito ArtigianZ promosso da Valeria Leopardi e FaròArte, per la prossima primavera è prevista una nuova arricchita edizione con una ancora più qualificata e capillare distribuzione nel territorio.

Conclusione: un settore da ripensare e rilanciare, tra tradizione e innovazione

Il programma si è chiuso con una constatazione condivisa: il rilancio dell’Artigianato romano (e non solo) passa da una visione collettiva, dal sostegno normativo, da una rete di cooperazione e dalla capacità di valorizzare i saperi che rendono unico ogni territorio.

Nel corso dell’incontro, al termine del suo intervento, la consigliera Erica Battaglia ha manifestato interesse ad organizzare, insieme ad Andrea Alemanni, quale presidente della Commissione Commercio, un confronto con FaròArte per approfondire insieme strategie e possibili interventi a sostegno del settore da parte di Roma Capitale.

Il progetto di Tor di Nona rappresenta un segnale positivo, ma non basta: la sfida è invertire una tendenza che vede chiudere centinaia di botteghe ogni anno.

Tutelare e sviluppare l’Artigianato Artistico e Creativo significa valorizzare una parte essenziale dell’identità culturale italiana. Per questo, per FaròArte è urgente un cambio radicale di paradigma !


Qui il video integrale della trasmissione TV di Giovedì 27 Novembre 2025

 

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