Dalle botteghe storiche ai laboratori digitali, l’Artigianato Artistico e Creativo di fronte alla sfida del saper coniugare i valori della tradizione con le potenzialità dell’innovazione.
Un settore, pilastro dei nostri “Paesaggi Culturali”, che può vivere di creatività, manualità, tecnica e disciplina, ma anche di sperimentazione e di visione contemporanea.
di Sara Domenici
Perfetta armonia tra bellezza, funzione e patrimonio culturale
Gli oggetti di Artigianato Artistico e Creativo non sono solo utili, ma anche belli e irripetibili, coniugano il saper fare e l’ispirazione al naturale diventando espressioni del patrimonio culturale, ma anche interpreti, testimoni e custodi di tradizioni secolari che contribuiscono a conservare e valorizzare la ricchezza artistica del nostro Paese.
Dalla liuteria alla sartoria, dalla ceramica al restauro, ogni opera non è solo frutto di manualità, ma anche un ponte che collega il presente con la memoria storica e con lo spirito unico dei territori, meglio qualificabile come “Genius Loci”.
Valorizzare l’Artigianato Artistico e Creativo significa salvaguardare un patrimonio immateriale straordinario, che racconta storie, tecniche e saperi tramandati da generazioni.
Un viaggio nella storia: dalle botteghe medievali al digitale
Se le radici dell’Artigianato Artistico in Italia affondano in un periodo certamente più antico, quello contemporaneo, laddove continua a resistere ed a esistere, ha la sua genesi nel Medioevo, quando la trasmissione delle competenze avveniva all’interno delle Corporazioni dei Mestieri.
Queste istituzioni, non solo regolavano il lavoro, ma custodivano anche quel sapere artigianale che, tramandato di generazione in generazione, oggi costituisce una parte essenziale del patrimonio culturale italiano riconosciuto a livello mondiale.
Nel Rinascimento e poi nel Barocco le botteghe artigiane divennero veri e propri laboratori culturali, dove creatività e manualità intrecciavano scienza e arte.
I Maestri d’Arte erano artigiani/artisti e artigiani/architetti e questa contaminazione dava vita a capolavori e innovazioni, come, ad esempio, la saliera realizzata da Benvenuto Cellini per Francesco I^ di Francia, ma anche la Galleria Spada a Roma di Borromini, dove la scienza della prospettiva, sì fusa con la capacità costruttiva, ha creato una illusione plastico-pittorica stupefacente.
Rinascita nel XXI secolo: una risorsa economica e culturale
Oggi, sviluppare e promuovere nuove strategie di sistema per un qualificato, organizzato e diffuso ritorno del “fatto a mano Made in Italy” può rappresentare una preziosa occasione per la crescita economica e la valorizzazione del patrimonio identitario e culturale delle nostre Comunità.
L’Artigianato Artistico e Creativo può rappresentare un vero e proprio strumento di tutela e di promozione culturale, in grado di attrarre turismo e generare visibilità internazionale, contribuendo a mettere in luce l’immensa bellezza delle città e dei borghi dei nostri territori.
Questo, anche favorendo l’ampliamento della fruizione dell’offerta attraverso il turismo esperienziale per Chi ricerca autenticità e connessione con la storia locale, aprendo al pubblico spazi vivi di cultura e di conoscenza, laboratori personali, ma, anche e soprattutto, spazi innovativi, HUB operativi di condivisione e di contaminazione di pratiche e saperi.
Tornare a valorizzare queste eccellenze significa anche promuovere un modello di sviluppo sostenibile, in cui la conservazione del patrimonio artistico si traduce in nuove opportunità economiche e sociali per le comunità locali.
Le filiere artigianali di eccellenza, come, ad esempio, la pelletteria toscana, la ceramica campana, il vetro di Murano e molti altri, prima ancora che “impresa economica”, sono testimonianza tangibile di come l’artigianato sia solidamente legato alla storia, all’arte e all’identità del territorio, vero e proprio patrimonio e paesaggio culturale vivente.
Conclusioni
Con queste premesse, l’Artigianato Artistico e Creativo italiano può tornare a rappresentare molto più di una nicchia produttiva: è una forma di conoscenza e di tutela culturale, dove il gesto delle mani diventa portatore di storia e di memoria e, in questa epoca di globalizzazione e omologazione, rappresenta una garanzia di autenticità, un ponte tra tradizione e innovazione.
Sostenere lo sviluppo di questo settore significa riconoscere il valore strategico della Cultura come risorsa, promuovendo un nuovo modello, anche organizzativo, di sviluppo inclusivo e sostenibile che rispetti, connetta e valorizzi le differenze, la storia e l’identità di ogni territorio.