Fredy Suarez Tobar

Fredy Suarez Tobar si può definire un eroico imprenditore artigiano, romano di adozione, che porta avanti con impegno una dura battaglia per mantenere un elevato standard di produzione tecnica ed artistica del prodotto ceramico, rapportandosi con un mercato che a Roma dovrebbe dare enormi soddisfazioni: l’Artigianato Artistico e Creativo. 

Al contrario, per incapacità di gestire la comunicazione del patrimonio culturale ed artistico della città ed il marketing del prodotto”Made in Italy ” ad esso collegato, rimane in un profondo stato di abbandono.


Intervista a Fredy Suarez Tobar

Com’è nata l’idea di Creart Roma?

All’inizio della nostra attività, mia moglie ed io, operammo per molti anni nell’ambito del restauro archeologico,ma era un lavoro senza soddisfazione, lunghi tempi per avere il mandato e lunghissimi tempi per essere pagati, sempre se in fase d’opera non veniva modificato il contratto. Tra l’altro abbiamo lavorato molto al nord in quanto a Roma per ogni gara bandita sembrava già esserci il vincitore.

Fredy Suarez Tobar con Anna Spadini

Alla fine lavoravamo solo nel Nord Italia e quindi ci trasferimmo a Ravenna, dove mia moglie Anna Spadini aveva vissuto quando studiava all’Istituto del Restauro del Mosaico, da li cominciamo a lavorare come restauratori a Ravenna,Teramo, Ancona, Aquino e Cisterna di Latina . Questa lunga gavetta ci valse qualche piccolo incarico a Roma e quindi decidemmo di tornare per poi aprire un piccolo negozio, in via Sardegna, dove vendere oggetti di arredo e vasi in grès porcellanato cotto a 1200°. Ma non ebbe il successo sperato,per via del poco passaggio, inoltre nel 2001, dopo gli attenti alle Twin Towers, il negozio,che era in prossimità dell’ambasciata americana, perse i clienti stranieri e decisi di chiudere.

Mi trasferii in periferia, a Roma nord dove presi ed ho tutt’ora un bel laboratorio dove mettere i forni e le attrezzature per lavorare,alcune ereditate da mio suocero, Andrea Spadini importante scultore ceramista del 900, che lavorò a lungo in America.

Ho cominciato a contattare i Musei di Roma e a proporre oggetti presenti all’interno degli stessi eseguendoli in ceramica. e così ho cominciato a produrre souvenir di alta qualità per i bookshop dei maggiori musei di Roma. Attualmente ho in catalogo circa 300 articoli , tutti eseguiti in ceramica,argilla cotta a 950°.

Ogni oggetto viene lavorato a mano,dal disegno al modellato, dalla forma alla stampa, dalle correzioni alla cottura. Per la cottura utilizzo un forno che per salire a 950° deve essere seguito costantemente per le 10 ore a cui seguono altre 8/9 ore per un lento raffreddamento. A cottura ultimata lascio raffreddare la ceramica,la pulisco da ogni impurità e la coloro con terre naturali che danno la patina all’oggetto, infine impregno la ceramica con della cera per proteggerla da macchie e dall’umidità.

Ogni prodotto finito richiede molto tempo, grande perizia esecutiva, paziente operosità e attenzione, questo ne fa un prodotto di alto valore artistico.
Sul tempo di esecuzione di ogni oggetto influiscono anche le stagioni, infatti in inverno l’asciugatura è lenta per via della temperatura e i tempi delle consegne sono più lunghi. Il mercato artigiano vive a Roma un periodo di stagnazione aggravato dalla mancanza di un progetto generale,unitario e coerente.

Quali potrebbero essere le soluzioni a questa crisi?

L’artigianato non è protetto,non è riconosciuto e quindi non è valorizzato.
Roma è una città unica, e il turista ,il visitatore deve portare a casa un prodotto che la rappresenti, non un oggetto che ne abbia le sembianze, come un Colosseo che ricorda la Torre di Pisa o una Bocca della Verità dall’aspetto orientale.

Il centro storico è snaturato, irriconoscibile. E’ un’incontrollabile invasione di negozi fotocopia che non hanno niente a che vedere con gli artigiani che una volta vi lavoravano tramandando il loro antico mestiere. Abbiamo questo grande problema: i cinesi e i pachistani hanno invaso il centro storico e il mercato di souvenir turistici di massa e a basso costo sono il loro interesse, vendono oggetti senza valore artistico e culturale con materiali scadenti senza nessun rispetto del valore storico e umano.

Voglio evidenziare che ci sono poche fiere di settore e le poche hanno un costo troppo elevato per noi artigiani perché le spese risultano spesso maggiori degli incassi. Noi fatturiamo ciò che vendiamo e visto i prezzi contenuti non possiamo permetterci il lusso di promozionarci presso le fiere di settore.

Come si combatte il plagio?

Come combattere chi copia? Appena termino un’opera sono già proiettato alla successiva. É in questo modo che combatto i contraffattori e quelli che rubano le idee altrui appropriandosene senza il consenso. Vado sempre avanti, loro iniziano a copiarmi e io ho già dei nuovi prodotti da proporre sul mercato. Ogni settimana ne ho uno nuovo. Tante idee e creazioni sempre nuove, è un grande sforzo che faccio con rabbia e passione perchè un lavoro artigianale originale è sempre una espressione molto personale, a suo modo qualcosa di privato,di cui purtroppo, c’è sempre chi ne approfitta.

Che rapporto c’è con le istituzioni e i musei?

Attualmente lavoriamo per i Musei Capitolini, per la Galleria Borghese, per Palazzo Barberini, per Castel Sant’Angelo, per le Domus Romane di Palazzo Valentini,, il Museo Etrusco di Valle Giulia, lo Stadio di Domiziano e per i Musei Vaticani. É costante la necessità di crescere, ampliare il numero dei nostri clienti se vogliamo sopravvivere,andare avanti.

Abbiamo lavorato con il Comune di Roma eseguendo dei regali istituzionali. Per l’inaugurazione della nuova Fiera di Roma, abbiamo creato un piccolo contenitore mosaicato che è stato donato ai giornalisti, al sindaco ed alle istituzioni. Abbiamo lavorato anche con architetti realizzando pavimentazione a finto mosaico, ricreando i pavimenti geometrici romani, in grès porcellanato,.

Ho letto di opere istituzionali realizzate per il Papa e per capi di stato importanti, in questi lavori entra in gioco l’emozione?

Abbiamo realizzato un dono istituzionale che il Papa Francesco ha regalato a Barak Obama in occasione di un loro incontro nel 2014 . Sapere che un nostro oggetto sarebbe arrivato fino al Presidente degli Stati Uniti ci ha dato grande soddisfazione. Altra emozione è stata quando il Presidente della Squadra di calcio della Roma ci ha ordinato l’esecuzione del nuovo Stemma della Squadra da regalare a Papa Francesco.

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